Per mantenere l’infrastruttura IT della propria azienda efficace e performante è essenziale mantenerne aggiornate le varie componenti: nonostante questo assunto sia universalmente considerato valido, è spesso complicato coniugare le esigenze di budget con un’effettiva strategia di ammodernamento periodico delle proprie macchine.

Inoltre, in che modo capire quando sia sufficiente un aggiornamento hardware o software o quando invece  si renda necessario una sostituzione di elementi obsoleti, sostituendo fisicamente i server?

In questo articolo vedremo brevemente assieme quali potrebbero essere dei criteri di scelta fra queste due opzioni, e di come a volte aggiornare finisca per costare di più che rimpiazzare i server con modelli nuovi.

Aggiornare i server: il software

Una prima distinzione deve essere fatta fra l’aggiornare le componenti hardware ed il “semplice” aggiornamento software dei sistemi operativi dei server stessi.

Aggiornare un software, per quanto complesso possa essere il programma stesso, è spesso abbastanza veloce ed “indolore”: il produttore normalmente rilascia patch periodiche mirate a risolvere bug specifici, e più di rado aggiornamenti più corposi che introducono nuove funzionalità ed integrazioni.

Non esiste ragione per non adottare questi updates nel momento in cui vengono resi disponibili, se non per motivi di compatibilità.

Diversa è invece la situazione nella quale un software di gestione dei server raggiunge una nuova versione, una cosiddetta “major release”. In questo caso, il problema che può insorgere più di frequente è che la nuova versione del software abbia requisiti hardware maggiori o che comunque sia più pesante in termini di risorse hardware necessarie.

In questo caso la soluzione è solo una, aggiornare necessariamente l’hardware, totalmente o selettivamente. Vediamo sulla base di quali criteri.

Aggiornare i server: l’hardware

L’hardware dei server aziendali è strettamente collegato al software (e ai dati) che ospita, nel senso che è quest’ultimo a determinarne le prestazioni. Man mano che i software diventano più complessi, con più funzionalità, che la mole di dati immagazzinata cresce, che i requisiti di sicurezza si fanno via via più stringenti, l’hardware diventa progressivamente obsoleto.

A questo punto si deve quindi analizzare le componenti hardware dei server per trovare i cosiddetti “colli di bottiglia”. Tipicamente, le prime periferiche che per la loro stessa natura vengono aggiornate sono quelle di archiviazione, sia volatile che permanente: stiamo parlando di memoria RAM e degli hard disk. Avere maggiore memoria RAM permette l’esecuzione di più processi contemporanei, avere maggiore spazio di archiviazione, banalmente, permette di archiviare più dati.

Altre componenti, normalmente, non sono facilmente aggiornabili o non lo sono per niente: fra questi, i processori e le schede madre. Quando queste componenti sono particolarmente datate, potrebbero non risultare più supportate da software, o potrebbero non permettere l’integrazione con nuove tecnologie. In questo caso, è bene prendere in considerazione la sostituzione totale della macchina.

Quando sostituire i server e perchè può essere la scelta più conveniente

Tipicamente, un server “nuovo” va incontro ad un periodo più o meno lungo in cui può essere aggiornato (anche estensivamente), per poi arrivare ad un punto tale in cui ogni altro aggiornamento porterebbe migliorie non significative, a fronte di una spesa ingente.

In questo caso, è bene cominciare a valutare l’acquisto di un server nuovo, basato sulle ultime architetture esistenti che permetta l’integrazione con tecnologie attuali ma, soprattutto, future. Questa scelta, come dicevamo, può risultare anche molto più economica rispetto ad un aggiornamento “forzato” delle componenti, specialmente nel caso si scelga server iperconvergenti.

Ovviamente, queste considerazioni devono essere fatte alla luce delle dimensioni del reparto IT e dell’uso specifico che ne fa l’azienda.

A volte il semplice passaggio da un sistema di archiviazione basato su hard disk fisici ad uno basato su dischi a stato solido può prolungare la vita del server di interi anni, altre volte per poter avvalersi di nuove tecnologie è necessario cambiare interamente il tipo di macchina: una consulenza informatica di un’azienda esterna specializzata in queste tematiche potrebbe risultare pertanto estremamente preziosa.


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